Gianni e la moglie ci hanno raccontato una delle più belle storie che io avessi mai sentito su Orlando, che al momento mi fece pensare di avere fatto una scoperta sensazionale: l'origine della sua inusuale tecnica dei fili. Non è proprio così, la tecnica risale al periodo di Manhattan, ma si tratta comunque della prima applicazione di una certa importanza, in un'opera portata inseguito in mostra da Orlando.
« Io e Orlando abbiamo realizzato un presepe, quarant’anni fa. Era il Settantaquattro, più o meno. [Il Natale del ’75, il primo di Orlando da sposato.] Volevano riprendere l’idea dell’Infiorata, ma realizzata con le stoffe. Siamo andati dalle monache di Santa Maria Maggiore: avevo visto che, per coprire i cavalli, utilizzavano un tessuto-non tessuto con le stoffe vecchie, arrotolate come ordito e trama, in una specie di coperta colorata. Ho consigliato ad Orlando di studiarlo per fare qualcosa di simile, poi abbiamo preparato un po’ di bozzetti. Abbiamo iniziato a lavorare a settembre, ospiti del convento dei Cappuccini di Spello, in un salone grandissimo, perché le stoffe dovevano essere messe bene in evidenza, per sceglierne i colori. E mentre ci trovavamo lassù a realizzare gli arazzi, venivano vederci tutte le scuole, i ragazzini erano molto interessati. È stata un’esperienza molto bella, durata tre mesi: lavoravamo dal pomeriggio, dopo la scuola- io ero un insegnante di disegno- fino alla notte, alla sera le nostre mogli ci raggiungevano per portarci la cena. Naturalmente abbiamo comprato i tessuti: erano quello che avevamo in casa, ritagli di vestiti che non mettevamo più. Ad Orlando piaceva in modo particolare una gonna, una fantasia sull’azzurro-bianco, ed infatti l’abbiamo inserita un po’ dappertutto. Lavoravamo con l’ago ricurvo, che conservo ancora, e cuci, cuci, quando trovavamo una stoffa più bella la sovrapponevamo a quella sotto… Doveva somigliare un po’ alla pittura, allora le sfumature, i fili colorati, le lane dorate, impreziosivano i disegni.»
Ma ora una sorpresa: vi mostro l'altra parte del presepe, quella che non è andata in mostra con il Rotary Club come la Madonna in apertura di questo post. Gli arazzi realizzati da Gianni Buono, che io e Michela abbiamo trovato altrettanto belli di quelli di Orlando, se non di più. Purtroppo gli impegni quotidiani gli hanno impedito di continuare ad approfondire questa faticosa tecnica, che solo un matto come Orlando poteva portare avanti, per anni.