Ma ecco piuttosto il cortile prediletto di Orlando, all'ingresso del centro storico e alle spalle del celebre Duomo. Un cortile tutto bianco, nel quale sognava di esporre e naturalmente di soggiornare.
Erasmo ha lavorato a Spello con la sua impresa edile per più di dieci anni ed ha avuto l'occasione di assistere Orlando nella fase finale del suo percorso. In un certo senso è stato, dopo Nico, il suo secondo discepolo, pronto a fare tesoro di ogni sua parola. Ancora oggi Erasmo si rivolge ad Orlando nella preghiera, lui che è allergico alle formalità religiose, per chiedergli una mano nelle situazioni più ingarbugliate della vita. Mentre si avventura disinvoltamente nel traffico della stazione di Salerno, su per i perigliosi tornanti della Costiera, mi racconta di una visita all'ospedale, in cui ha saputo di un ragazzo in fin di vita. "Mi è venuto spontaneo pensare: qua ci vorrebbe un intervento del Maestro. E dopo pochi passi, cosa vedo? Una lattina, sui gradini della scalinata, e poi un'altra, e un'altra ancora."
Devo essere sincera, ho un leggero timore: se a Medjugorie si è affermata un'iconografia molto rassicurante della Vergine, bellissima con il velo bianco o azzurro in testa, non è che Brosio mi ripudierà Orlando e la sua Madonna fatta di coperchi di latta e festoni colorati?
Invece l'apprezza molto, e soprattutto rimane colpito dalla sua figura. Il convegno si svolge benissimo, con il famoso video del mio intervento che vi risparmio.
Ci scattiamo le foto con Paolo Brosio e tutta la famiglia, orgogliosi della nostra Madonna che Erasmo ci spiega bene, come gliel'ha illustrata il Maestro.