Orlando Tisato. L'uomo, il pittore
di Sofia Tisato
Tracciati Editore
Disponibile su catalogo online
http://www.ibs.it/code/9788890813672/tisato-sofia/orlando-tisato-l-uomo-il.html
Acquisto diretto sul sito della casa editrice
http://www.tracciati.eu/index.php/2015/05/08/orlando-tisato-luomo-lartista/
Disponibile nelle librerie di Padova (Feltrinelli), Catania (Prampolini, Cavallotto), Assisi (Zubboli), Foligno (Carnevali ex Cinema Astra), Spello (Infopoint).
Disponibile nelle cartolibrerie di Noventa Padovana (Pd) e di Padova (Ponte di Brenta).
di Sofia Tisato
Tracciati Editore
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Disponibile nelle librerie di Padova (Feltrinelli), Catania (Prampolini, Cavallotto), Assisi (Zubboli), Foligno (Carnevali ex Cinema Astra), Spello (Infopoint).
Disponibile nelle cartolibrerie di Noventa Padovana (Pd) e di Padova (Ponte di Brenta).
Ph. Sante Castignani
Perché si dedica alla pittura? Quale obiettivo intende raggiungere?
Ho ricevuto dalla natura, dentro il tessuto della mia pelle, un inalienabile interesse per la verità: dipingere è per me conoscenza. Su questa strada ho presto imparato che la porta da aprire, la Divina Bellezza, non sarebbe mai stata nelle mani di un uomo, né di alcun potere: così non ho mai posseduto il mio dono e sono rimasto nudo alla sola luce del sole. L’obiettivo? Continuare il mio viaggio nel ‘deserto’, alle ‘sorgenti’, comunque, della poesia italiana.
A chi è rivolta la sua pittura?
Se nella mia pittura ci fosse un messaggio, quello dovrebbe essere lo stesso di tutta la mia esistenza: Creare nella gioia- un frammento di vera bontà- tirandola fuori, a stento.
Nella sua espressione artistica, il fatto religioso ci rientra in qualche modo? Se sì in che misura?
La pittura non è religiosa, perché uno tratta dei soggetti religiosi; se lo è, è perché ho veduto Dio e perché Lui vede me. Vedere Dio nostro compagno di strada, vederlo morire e resuscitare per le nostre strade e dentro l’umile vicenda della nostra comune esistenza.
La sua pittura è collegata in qualche modo a movimenti particolari moderni?
Appartengo al Post-informale: alla corrente universalmente conosciuta come quella del SUBLIME.
Ho ricevuto dalla natura, dentro il tessuto della mia pelle, un inalienabile interesse per la verità: dipingere è per me conoscenza. Su questa strada ho presto imparato che la porta da aprire, la Divina Bellezza, non sarebbe mai stata nelle mani di un uomo, né di alcun potere: così non ho mai posseduto il mio dono e sono rimasto nudo alla sola luce del sole. L’obiettivo? Continuare il mio viaggio nel ‘deserto’, alle ‘sorgenti’, comunque, della poesia italiana.
A chi è rivolta la sua pittura?
Se nella mia pittura ci fosse un messaggio, quello dovrebbe essere lo stesso di tutta la mia esistenza: Creare nella gioia- un frammento di vera bontà- tirandola fuori, a stento.
Nella sua espressione artistica, il fatto religioso ci rientra in qualche modo? Se sì in che misura?
La pittura non è religiosa, perché uno tratta dei soggetti religiosi; se lo è, è perché ho veduto Dio e perché Lui vede me. Vedere Dio nostro compagno di strada, vederlo morire e resuscitare per le nostre strade e dentro l’umile vicenda della nostra comune esistenza.
La sua pittura è collegata in qualche modo a movimenti particolari moderni?
Appartengo al Post-informale: alla corrente universalmente conosciuta come quella del SUBLIME.