La seconda regola di Nico è che è inutile cercarlo: «Io adesso sparirò, non mi vedrai mai più.» Poi ci ritroviamo sempre, ogni qualvolta mi capiti di ritornare a Spello, il suo microcosmo.
Mi fece anche molte raccomandazioni, su come dovevo scrivere questa benedetta biografia. «Tu non hai capito chi era Orlando Tisato. Orlando era ‘oltre’. Devi scrivere bene, con alti contenuti filosofici, però devi anche essere semplice, perché lui era così.» «Ho capito, dev’essere come Mozart...» «Hai detto benissimo! Non saprei dire perché, ma è giusto.»
«Nico, conosci il numero di telefono della persona tal dei tali…»
«Ti ci porto io subito, sali in macchina.»
Viaggiavamo per le strade di campagna, procedendo a tentativi- Nico non memorizza indirizzi, rievoca i luoghi in cui Orlando si faceva accompagnare- e finivamo a casa di qualcuno che regolarmente non avevamo avvisato. Il momento epico fu quando finì la benzina e ci fermammo sul ciglio della strada davanti al McDonald’s di Santa Maria degli Angeli. «Mi vergogno a fare queste figure davanti a te» dichiarò Nico, con tono poco, assai poco convinto. E arrivò Graziano con una tanica a levarci dagli impicci.
(O. Tisato)