Più belli del lago, circondato dalle acque del mare, sono i sentimenti delle persone che mi hanno accolta, alla presentazione del biografia di Orlando a Villa Cerillo, Bacoli: sentimenti di persone pure, che non avevano mai sentito parlare di Orlando- una novità, rispetto agli altri incontri tenuti finora- ma che si sono emozionate profondamente, e hanno avvertito una profonda risonanza nelle loro vite del suo percorso di “arte e spiritualità”.
Mi piacerebbe parlare per ore di Salvatore, di Assunta, di Mena, e di molti altri nuovi amici che ho portato con me a Padova; ma questo è un blog dedicato ad Orlando, e voglio quindi incominciare da colui che è stato propulsore, anfitrione e fantasista dell'incontro: Raffaele Ariante.
«Devo molto ad Orlando, mi sono nutrito del suo modo di vivere, poco consono alla società dettata dagli uomini, questa società legata ad un apparire e non all'essere, quello che Orlando voleva dare nelle sue opere, nella sua vita, nel suo elegante modo di vestire. A volte non aveva di cosa mangiare, ma se aveva visto in una vetrina un ‘paglia’, un cappello di borsalino, certamente lo faceva suo. Non abbiamo il diritto di lasciaci andare: la forma, la bellezza, la rettitudine che non è effimero, ma è consapevolezza di essere ad immagine di Colui che crediamo ci sia; e pertanto il borsalino di Orlando viene prima del piatto, del ventre, in una bellezza non effimera ma in totale sintonia con il Creato.»
umbra da quando ero residente in Assisi. Ricordo che Orlando era "semplicemente" colorato e venne a visitare l'esposizione e a presentarsi. Andai a trovarlo dopo poco a casa e capii subito di trovarmi di fronte ad un Artista, un artista dentro fino al midollo. Fantastica era Lella che mi faceva promettere, quando uscivamo insieme io e Orlando, ma anche con Rinaldo Morosi, che avrei badato ad Orlando. Ovviamente io promettevo, ma l'Anarchia di Orlando badava me. Un giullare, che commuove principalmente la sua anima per arrivare alla tua. Quadri fatti con amore, quadri musicali che Orlando realizzava accompagnandosi con lo Stabat Mater di Mozart, ma anche con musica leggera che dal suo piccolo studio risaliva per il vicolo stretto che arrivava alla sua casa.»
Ad un certo punto Ariante realizza una performance a Panicale (Pg), ed Orlando svolge il consueto ruolo di maestro provocatore: «Una settimana prima gli avevo detto che avevo trovato una modella semplicemente bella, androgina, e avrei dipinto il suo corpo. E lui mi fa: “Come si chiama la performance?” Io: “Deità Geometriche.” Lui: “Sei sempre esagerato!” La performance fu fantastica, anche perché Orlando con il taxi da Spello a Panicale. All’inizio era tra il pubblico, ma ovviamente non riusciva a stare fermo fino alla fine e, poco prima della conclusione, come un centravanti che stava in panchina iniziò ad omaggiarci ballando intorno alla piramide fatta di fili. La piramide cambiò direzione, ed il suo ballo divenne opera prima.